IL SOLE DELL'OREGON

Era Novembre! Un nocvembre che s'annunciava
particolarmente freddo e umido.
La nebbia, fastidiosamente, aveva invaso
da qualche giorno le strade di New York -
ma la citta' viveva impassibile le sue
vite, i suoi ritmi, la sua corsa
ossessionate.
Che tristezza una stagione senza colori
e a New York il novembre e' cosi'!
Senza colori, senza vita, senza
l'anima; ....di usuale solo i rumori!
questo perenne motivo conduttore.
Jonny non si poteva rassegnare a
questa vita, al balordo susseguirsi
di queste giornate
e lo aveva detto a suo padre
" Papa'.. voglio il sole dell'Oregon
...ti ricordi quando vivevamo
nel nostro ranch, laggiu' a
ridosso delle colline... o papa'
riportami nell'Oregon!".

Ma l'Oregon era lontano!
Anche il padre di Jonny avrebbe voluto
tornare nell'Oregon...si nell'Oregon
dove aveva vissuto i momenti piu'
belli della sua vita, della sua vita
con Mary,...lui...Mary e Jonny
Oh..se erano stati felici!
La loro casa, cosi' vicina al fiume
...la prateria... i cavalli....

Quanto pianse quella volta Jonny
quandio vide il puledrino crollare
a terra.... lo aveva chiamato...
inutilmente... non era riuscito
ad aiutarlo
E la voce della mamma che si
perdeva laggiu' in fondo vicino
alla cascata!

" Mamma...mamma...trovami
....son qui....."

A Jonny lo avevano detto i compagni
di scuola
nell'Oregon senza la mamma Jonny
non avrenne mai potuto resistere
ma a New Youk era un'altra cosa!

Il grattacielo di Manattan dove
erano andati ad abitare Jonny e
suo padre era enorme
Quelle due povere persone, sperdute
ll'ultimo piano di quella
gigantesca costruzione, a volte
potevano credere di non avere piu'
un cuore, un'anima...un volto

Ma Jonny no! Jonny aveva
un cuore enorme, un cuore
dove i sentimenti esplodevano, dove
ognin giorno diventava piu' grande
l'amore per suo padre-
E veramente c'era motivo di
amare quell'uomo.
Nonostante il suo lavoro lo portasse a
salire e scendere in continuazione
dagli aerei, egli aveva sempre il tempo
e il modo di fare una sorpresa al suo
bambino
" Papa' andiamo al bowling"
Per Jonny il rumore dei flipper,
il metallico suono di giochi elettronici
avevano un potere fabtastico
"Un giorno, Jonny, il papa' ti
portera' a Huston..."
"Oh si! Papa'.. la stanza dei
bottoni... lo Shuttle...i missili
..si papa'... quando...dimmi
qundo".
"Fra un mese sara' il tuo compleanno
e il papa' ti promette che andremo
io e te"

Quel giorno Jonny era rimasto solo in casa
suo padre, che da qualche giorno era stato
nominato Presidente dell'International Sporting
sarebbe tornati tardi perche', come pedsso
succedeva, impegnato in un noioso
consiglio di amministrazione-

Jonny lo voleva aspettare ion piedi...ma
la TV aveva finito i programmi che
potevano interessarlo...i giornali...i suoi
giornali eranio ormai stati tutti letti..
si arrampico' sulla libreria e comincio'
a curiosare fra i libri di suo padre
Ad un certo punto un libro cadde
a terra e battebdo sul pavimento
si apri' lasciando uscire una lettera
Incuriosito Jonny l'apri'
Era una lettera di sua madre; di
sua madre ed era diretta al
padre

"Addio..se e' cosi' che hai
deciso...accetto, ma in nome di
Dio ti prego di credermi che non
e' vero quello che tu pensi!
come puoi avre creduto avoci cosi'
calunniose? Dopo l'amore che ho
dimostrato, dopo la felicita' che so di
averti regalato.... come puoi permette che tutto
finisca cosi'...Addio...
Assieme al mio Amore, ti lascio Jonny!
abbi cura di lui...non so se senza
di lui potro' vivere... ma ti amo
troppo e non posso pensare neppure
un istante di dividervi
Addio"

Ed era stato davvero un addio
con le lacrime agli occhi Jonny
cercava di leggere il ritaglio di
giornale che era stato posto
assieme alla lettera
un treno, di cui egli vedeva la
terribile immagine aveva messo
fine alla vita ormai senza speranza
di quella povera donna che
con la perdita della sua casa,
del suo uomo, del suo bambino
aveva perso anche la voglia di vivere!

Quando torno' suo padre Jonny fece finta
di dormire... ma quella notte egli
la passo' sveglio con l'immagine di
sua madre davanti agli occhi
" Mamma...deve sei? Voglio venire
con te...non puoi essere tu la donna
che quel treno s'e' portato via...
tu...mamma...sei laggiu' nell'Oregon
...nell'oregon dove anch'io tornero'
per restare sempre con te....
coltiveremo assieme le orchidee...ti
ricordi il nostro progetto...le orchidee

Arrivo' il giorno del compleanno. Ma
il viaggio a Huston non fu
possibile effettuarlo...un ennesimo consiglio
di amministrazione...
"Non imposta - disse Jonny -
"Andremo al boowling"

MNa suo padre non lo porto' neanche
al Boowling
"Sono terribilmente stanco"
gli avbeva detto

E cosi' Jonny era uscito da solo

" Se ci fosse stata la mamma, questo
compleanno sarebbe stato diverso-
mi sarebbe bastato un suo bacio!
Il suo bacio, da solo, mi avrebbe
fatto felice e mi avrebbe detto
quanto grande era il suo amore
per me"

Le lacrime che scendevano dai suoi
dolci occhi indifesi frantumavano
in mille varipinte scintille di
fuoco le luce di New York
...New York che impassibile vedeva
il dolore di quel bambino, solo
nel giorno del suo compleanno
con un grande dolore nel suo
piccolo cuore.
Dall'altro lato della strada, seduto
dopo il giardino, Jonny vide
le luci del Luna Park
Fece per attraversare.... e non si
accorse di quella macchina che veloce e
impietosa veniva contro di lui-

Lo portarono al Central Hospital sfidando
il tempo, nel terribile tumultuoso traffico
di New York-

Qundo suo padre arrivo', il medico
fu subito chiaro " solo un miracolo
potra' salvarlo "

ma a New York i miracoli sono rari..

Ore dopo le condizioni di Jonny
si andavano facendo piu' gravi; alternava
momenti di incoscenza ad altri in
cui riaffioravano i sentimenti .

Suo padre gli si sedette vicino, gli prese
la mano e lo bacio' teneramente
" Ascoltami, bambino mio,
ascoltami e se puoi perdonami
Ti prego ...Jonny....ti prego...
savati... solo se ti salverai, io
potro' vivere. Sei tutta la mia vita
Rispondimi ,ti prego
cosa posso fare per te? Cosa posso fare
per te.
Jonny senti' queste ultime parole

"Papa'..papa'.. sto' andando dalla
mamma .. .lei ti ha perdonato
...papa'

"Non parlare bambino mio "

"Papa'..papa'..un'orchidea per la
mamma...ti prego...un'orchidea
un'orchidea !"

"Si..si..raccoglieremo assieme
le orchidee per la mamma..riposa
bambino mio "

Il piccolo Jonny con un ultimo
tenero sorriso reclino' il capo sul bianco
cuscino e chiuse per sempre gli occhi

Il pianto crudo e disperato del padre
si perse fra i rumori dei clacson
e il sibilo delle sirene di New York
dove la vita andava avanti.
Lassu' all'ultimo piano di quel grattacielo
un uomo piange

piange il suo bambino,

piange la sua vita

piange le sue lacrime -

Stringe tra le mani un'orchidea
un'orchidea dagli splendidi colori;
l'orchidea del suo bambino !
ma un'orchidea non ha profumo

Piangi !
il tuo pianto lo coprira'
fra poco la nebbia di questo novembre
che col suo morbido
umido abbraccio
nascondera' il tuo dolore !

FINE

,/,
DI BRUNO MANGANI
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che per radio ha fatto piangere in tempi
in cui c'era si rideva di Deamicis
come se saremmo tutti rimasti giovani per sermpre e ... immortali..

per rintracciare Bruno Mangani basta scrivergli in via della Concordia 26

06100 PERUGIA.
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