UN CALCIO NEI RENI
apostrofo rosso tra le parole "t'odio"

Quando frequentavo l'Accedemia di Arte Drammatica ero uno degli
studenti migliori, tanto che alcuni dei miei insegnanti si
stupivano della facilita' con la quale entravo nel personaggio,
altri invece di come facessi a rimanerci chiuso dentro.
Dopo di cio' intrapresi la carriera del teatro e sono diversi
anni che calco le scene con successo, ho gli stampi di tutti i
piu' famosi prosceni del mondo; non solo,ho anche scritto una
commedia pornografica in tre atti impuri ma nonostante questo non
potro' mai dimenticare quello che mi diceva mio nonno:"Meglio un
uovo oggi, che una frittata domani!" Ed aveva ragione, perche'
mio nono era un saggio, fu lui che disse: "Impara l'arte e fai il
falzario."
Quello di allora fu per me un periodo di forte nevrosi,avevo gli
incubi anche quando sognavo ad occhi aperti, fin quando non mi
dissero che ero un bravo comico, le mie erano delle ottime
battute, d'arresto!
Ormai senza piu' speranza comperai una bottiglia di vino santo,
dannata, mi ubriacai senza ritegno, al che, intriso in quel
marasma di alcool, ebbi la folgorante intuizione che il fratello
buono di Gianburrasca si chiamasse Giandujotto.
Quattro iorni dopo, ancora in pieno stato confusionale, tanto che
mi domandavo se il "Periodo di magra" Avesse a che vedere con il
ciclo di Olivia, ricevetti una lettera piena di ammaccature
perche' era stata battuta a macchina; mi comunicavano che avevo
vinto un viaggio premio in Nigeria per una settimana, preparai
in fretta la valigia e mi precipitai in garage.
Fu solo al terzo tentativo che l'auto si mise in moto, ma la moto
non resse e si schianto'.
Raggiunsi l'aereoporto a piedi ma il volo per la NIgeria era
gia' partito; mi consolai qualche mese dopo quando venni a
sapere che durante il safari la spedizione era stata attaccata e
sterminata da quattro giganteschi serpenti Boa, si era salvato
soltanto un veterano della vela avvezzo ai giri di boa.
Per festeggiare allo scampato pericolo decisi di entrare in un
ristorante al di fuori del quale c'era scritto "Specialita'
locali" Mangia malissimo ma in sale stupende e fu li' che conobbi
quel tale talmente magro da fare spavento, gli dissi che avrebbe
dovuto mangiare di piu', mi rispose che la sua forte miopia non
glielo permetteva in quanto riusciva a distinguere solo i
contorni, non potei far altro che dispiacermi per lui, io che
sono cosi' goloso che dopo morto mi faro' cremare.
In preda allo scoramento piu' profondo mi imbarcai come sguattero
su una nave diretta a in sudamerica, li' lavorai alle dipendenze
del cuoco di bordo, strana persona, cucinava sempre in cima ai
fornelli, durante il viaggio ebbi modo di riflettere a lungo
sulla possibilita' che le spine delle rose fosero innocue a
confronto dei chiodi di garofano.
Al mio ritorno in patria mio nonno mi chiese: "Figliolo, sari il
bastone della mia vecchiaia?" "Certo!" Risposi esasperato,"Per
darti il colpo di grazia!".
Mio nonno si che era molto saggio, fu lui che disse: "Meglio un
buon partito che un cattivo rimasto!" La donna che fra tutte lo
amo' di piu' gli disse un giorno: "Amore, vorrei dividere con te
la mia vita". Lui rispose: "D'accordo tesoro, dammi una
quarantina d'ann e non se ne parla piu'."
Per concludere posso darvi delle notizie in breve: not.
E visto che ormai la vena e' esaurita perche' il sangue e'
nervoso, il mio stato di depressione, se non altro, migliora:
ieri mi sarei sparato con una Magnum 44, oggi mi accontenterei di
una calibro 22, del resto chi si poteva immaginare che verso la
fine dello spettacolo l'imitatore tirasse fuori la sua carta
vincente e cioe' la carta carbone?
Sono dell'umore di quel maiale al mattatoio che vedendo
avvicinarsi il macellaio si senti' di strutto.
Non so' perche' l'ho fatto, ma lo rifarei.

di Maurizio Coselli

Dedicato ad Alessando Bergonzoni
antesignano degli Scriba Sumeri,
principe dei giochi di parole,
ottimo cuoco.

MAURIZIO CASELLI
via Tuderte 140
06100 Perugia